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“Personaggio affascinante, e per certi aspetti ancora inesplorato nella galassia della canzone italiana”. Così è stato definito l’uomo. Ma non solo: “duro dal whisky facile”, “cantante dalle citazioni surreali e raffinate”, “maschera alla Bogart con accento torinese”, “duro dal cuore tenero”, “la voce di carta di vetro”, “il Clark Gable made in Italy”, “l’antesignano della vita spericolata”, e altro ancora. “Un uomo sopra le righe ma non troppo, onesto, leale, appassionato e sorprendente”; così lo ha definito il critico musicale Giancarlo Susanna. E per Totò, che aveva recitato con lui nel film Noi duri, era “un artista nato, non studiato”. Tra "whisky e pallottole", Armando Orlando ci racconta la storia del musicista-cantante torinese, figura di autentico innovatore della canzone italiana, collegandola al contesto musicale, culturale e sociale tra fine anni Cinquanta e inizio Sessanta. (da Scriptamanent) 

 

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