DIARIO N. 6 - LA SCOPERTA

Tratto dalla pubblicazione di Giacinto Falsetti

 

Ho descritto nelle puntate precedenti quanto la mia fantasia ha scoperto in America nel 1981 e soprattutto su una parte della comunità Italiana che da per tutto è presente, parlo soprattutto di famiglie di vecchia conoscenza e un tempo non lontano compagni di lavoro, paesani e compaesani.

Ho ammirato il modo in cui vivono, operando nella concordia che li tiene affratellati fra loro sia nel bene che nel male, sono attaccati al lavoro con impegno costante e quel poco di tempo libero lo usano solo per volersi bene e non per odiarsi come spesso accade da noi, almeno per nove su dieci è così.

L'America è un mondo di lavoro serio, ben organizzato e dignitoso per tutti, e per tutti il progresso è garantito, viceversa è da noi dove tanto si disperde e si confonde nel nulla perché tutto è mafia, camorra e politica, dove anche negli ospedali di politica si muore.

Non intendo però con questo mortificare tutto e tutti della mia madre terra e fare di tante erbe un solo fascio perché tanti onesti e illustri cittadini lottano senza tregua per curare questo terribile male che si abbatte soprattutto nel nostro meridione. L'Italia non è unita come l'America, ma divisa in due vergognose fasce sociali, la prima è il Centro-nord che vive nel benessere civile, sociale e morale, la seconda è il nostro Meridione che vive di stenti e di fasulle promesse sempre e per sempre sopraffatte.

Chi ha scritto questo diario non è un novellino di viaggi all'estero e possa essere stato abbagliato da una vampata di cose diverse, ma per circa trenta anni ha girato per il mondo sia da militare che da civile e da altrettanti lotta e spera per un'Italia più giusta e severa.

Giacinto Falsetti

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