DIARIO N. 3 - VIAGGIO A N.Y.

Tratto dalla pubblicazione di Giacinto Falsetti

 

 

15 dicembre 1981: prima occasione per un viaggio a N. Y. dove parte di me stesso da tanto tempo vive e nei dintorni la maggior parte della mia razza che intendo, prima del tramonto, conoscere, se non tutta almeno in parte.

Prendo posto su un aereo dell'Alitalia: un gigante bello e confortevole (sigla A.Z. 610). Partenza da Fiumicino ore 12.30 Arrivo a N. Y. ore 16.30 (orario americano). Sono un po' stanco, ma l'ansia di rivedere chi da tanto non vedo è tanta come tanta è anche la curiosità di conoscere quel pezzo di mondo tanto vantato dai nostri avi e che penso bella come le mille e una notte.

Dopo nove ore di volo ecco N. Y, : vedo un grande aeroporto molto più grande del nostro a Fiumicino, ma meno bello: è già laprima frenata alla mia fantasia! Siamo in tanti a passare la dogana, due addette di stampo cinese ci tengono a bada facendoci passare un po' alla volta, i loro modi sono buffi e grossolani, come buffe e grossolane sono loro e anche parte del restante di razze e di colori diversi.

Vedendo fatti e cose molto al di sotto di come pensavo dico a me stesso : "Ammazzala e questa è l'America delle mille e una notte" che per poterci entrare chiedono documenti da "puro sangue" mentre buona parte di loro sono buffi e sgarbati con tanti modi diversi, meno quello degli Italiani ladri e imbroglioni si , ma raffinati sia nell'arte che nell'aspetto.

Finita la dogana fatta con tanta pignoleria siamo liberi di incontrarci con chi è fuori che ci aspetta . C'è una confusione madornale, in tante lingue diverse ognuno chiama i propri congiunti. Ormai è notte: tuoni e lampi ci danno il benvenuto; chi aspetta il sottoscritto è fuori del recinto, loro vedono me, ma io non vedo loro, sono un po' nervoso, ma non confuso e aspetto che qualcuno si affacci allo scoperto.

E' proprio in questo momento d'attesa che un giovinetto vispo e sorridente con l'arte del grande poliziotto mi si avvicina e mi da per primo il suo simpatico e sincero benvenuto. E' mio nipote Giacinto che, con tanto affetto, per sempre ricordo e stimo.

Aeroporto di N.Y. 15/12/1983

Giacinto Falsetti

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