SAN MANGO D'AQUINO

Tratto da:
Il Popolo di Roma – 28 luglio 1938 – pag. 6
(Puntate estive montane)
(di Felice Manfredi)

S. MANGO, 27. — L'aurora, nel meraviglioso cielo di cobalto, striato in lontananza, da tenui ed evanescenti macchie di nuvolette bianche, gareggiano, in trilli melodiosi ed in voli, tutti i primi cantori della natura: sono passeri dal volo rapido che solcano l'immensità eterea, sono rondini che elevano il loro canto sempre giovane di vita. Dall'alto di una balza osserviamo con occhio ammirato lo spazio lussureggiante di verde che ci si apre dinanzi e la pupilla spazia e percorre questo breve tratto di terra, sempre feconda, che racchiude tanta, vita, agreste e sana. Coronata, dai colli, festanti di uliveti e di vigne, sorge S. Mango, le cui origini sembra siano da ricercarsi nell' antichità principesca e feudale; dicesi precisamente che sia stata fondata dal Principe d'Aquino, dimorante a Castiglione Marittimo. Ebbe tre nomi: « Muricciuolo ». « Casale » e infine «S. Mango». Ma ritorniamo a noi che, dalla balza, elevata, seguiamo, sognanti, questo meraviglioso spettacolo naturale, che incatena e trascina l'animo verso mondi irreali della chimerica fantasia: mondi di felicità fuggente, mondi di amore infinito... Il carro del fulvo Sole comincia già a far capolino di tra i monti; il paese ripiglia le sue spoglie, la gente, che cerca nel lavoro la nobiltà del proprio indomito carattere, si avvia con passo elastico verso la campagna vicina. Osserviamo: un gruppo di case, solitarie, a cui fanno seguito molte e molte altre, situate in un dolce pendìo, aventi la forma vaga di un trapezio. Due fiumi: il Savuto ed il Casale, circondano il paese con il loro nastro serpeggiante d'argento, ed elevano nell'aere il loro gorgoglio rauco, carezzevole, eterno. E poi ulivi... ulivi che internano il loro verde cupo tra il colore aureo delle messi rigogliose e superbe, e tra il verde sbiadito delle altre coltivazioni. Innanzi a noi una striscia appena visibile di mare, ma è un mare azzurro, terso, cristallino; è un mare nel quale ci si tuffa col pensiero, da questo paese elevantesi ad oltre 500 metri sul suo livello; un mare nel quale si cerca di affogare tutte le amarezze di questa vita per rimanere giovani e spensierati con la nostra sola felicità.... E monti: due monti dalle cime ardite che, in inverno, il candido strato bianco ammanta come soffice velo facendo spiccare nel niveo candore immacolato, le macchie brunastre degli alberi le cui cime la bianca regina a stento ricopre.... In estate verde... .verde... verde, da questa vegetazione che la mano virile porta a più alti raccolti, seguendo le direttive del nostro magnifico Capo, emana l'alito vitale, che plasma, in corpo ed in spirito, i figli baldi e gloriosi di questa nostra terra redenta, che li forgia nell'animo e nei muscoli, nel pensiero e nella fede, quali sono use le genti di questa nostra Calabra terra. I villeggianti vi affluiscono da vari centri cittadini, invitati dalle attrattive stupende del soggiorno per ammirarne le bellezze, Per la passeggiata: una villa, dai viali lunghi ed ombrosi, che la gentilezza del Proprietario ha aperto a tutti, dove il grato olezzo dei fiori si fonde con l'odore della terra giovane e lavorata. L'acqua « fresca » proviene dalla Sila, «Acrifoglio», e la si può attingere in moltissime fonti, ma rinomata è una fra tutte: la Fontana Vecchia. Né manca il campo sportivo, sorto da parecchi anni, ove, nel gioco del calcio, la balda gioventù mussoliniana tempra le proprie forse con indomabile giovanile ardore. Paese questo in cui l'agricoltura costituisce la principale risorsa, non disilludendo mai la buona, fede dei contadini, che alla terra danno fidenti i loro frutti ed il lavoro quotidiano delle loro forti braccia. L'olio è molto ricercato, e se ne produce in quantità assieme al buon vino generoso che rivenditori e commercianti di ogni paese comprano e smaltiscono subito per le ottime qualità. Le altre colture vegetano tutte: patate, grano, ecc. Più oltre, in località «Piano del Milo », spicca nettamente, verde tra" il verde, una vasta zona marmifera di cui ebbero ad interessarsi, tempo fa, molte personalità per lo sfruttamento di questo raro e pregevole marmo verde di Calabria che il nostro paese ha il vanto di possedere.... L'allegro cicaleccio assordante dei compagni, mi richiama presso di loro. Passiamo la giornata in allegra spensieratezza; ma forse in mezzo a tanta felicità, nel pensiero di tutti, vagheggia idealmente qualche bruna apparizione, alla quale si è consacrata parte di noi stessi. E' il tramonto... il disco d'oro ripiglia la via abituale e comincia a sprofondarsi nell'infinito gorgo marino, che ce lo renderà domani più lucente e più bello. Il cielo assume la maestosità dell'ora: la natura è coperta da quel velo indefinito ed indefinibile di mestizia accorata; tinnuli si perdono lontani i rintocchi lenti dell'Ave, che si portano dietro tutto un volo ardito di anime, protese verso l'azzurra, infinita vastità del cielo....

FELICE MANFREDI  

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